Giornata Mondiale contro l’AIDS: l’importanza della prevenzione

Il 1° dicembre c’è stata la Giornata Mondiale contro l’AIDS, un’occasione fondamentale per riflettere sull’impatto dell’HIV/AIDS nel mondo e in Italia.

Nonostante i progressi nella prevenzione e nel trattamento, i dati aggiornati mostrano un incremento preoccupante di nuove infezioni e diagnosi tardive nel nostro paese, indicando che c’è ancora molto da fare in termini di sensibilizzazione, accesso alle cure e lotta allo stigma.

Vediamo insieme, quindi, la situazione in Italia.

Indice dei contenuti

1. HIV e AIDS: facciamo chiarezza
2. La situazione in Italia
3. Il ruolo della prevenzione e delle terapie
4. Conclusioni

1. HIV e AIDS: facciamo chiarezza

Parliamo spesso di HIV e AIDS, ma non sempre è chiaro cosa siano e in che modo siano collegati. Cerchiamo brevemente di capire insieme la differenza.

L’HIV (Virus dell’Immunodeficienza Umana) è il virus che indebolisce il sistema immunitario, attaccando le cellule CD4, essenziali per difenderci dalle infezioni. Si trasmette attraverso fluidi corporei infetti, come sangue, sperma, secrezioni vaginali e latte materno.

Una persona che vive con l’HIV può non avere sintomi iniziali o presentare disturbi simili a un’influenza. La buona notizia è che, con le terapie antiretrovirali (ART), il virus può essere tenuto sotto controllo, permettendo di vivere una vita piena e sana.

L’AIDS (Sindrome da Immunodeficienza Acquisita) è invece il termine che descrive lo stadio più grave dell’infezione da HIV, quando il sistema immunitario è seriamente compromesso. Questo può accadere quando i livelli di CD4 scendono sotto un certo limite (meno di 200 cellule/μL) o quando compaiono infezioni opportunistiche, come polmonite o certi tumori. Senza trattamenti, l’AIDS può essere fatale, ma oggi, grazie alla medicina, la maggior parte delle persone con HIV non raggiunge mai questa fase.

In poche parole: L’HIV è la causa dell’AIDS, ma ciò non significa che tutte le persone con HIV svilupperanno l’AIDS.

2. La situazione in Italia

Secondo il rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), nel 2023 in Italia sono stati registrati 2.349 nuovi casi di infezione da HIV, con un’incidenza di circa 4 casi ogni 100.000 residenti. Il principale veicolo di trasmissione resta quello sessuale, che rappresenta l’86,3% delle nuove diagnosi, con una prevalenza tra i maschi che hanno rapporti sessuali con maschi (38,6%) e gli eterosessuali (47,6%)​.

L’età mediana è di 41 anni, con il picco di incidenza tra i 30-39 anni (9,9/100.000 abitanti).

Le nuove diagnosi di AIDS sono state 532 nel 2023, pari a 0,9 casi ogni 100.000 residenti, con un aumento significativo rispetto agli anni precedenti. L’84% dei nuovi casi di AIDS riguarda persone che hanno scoperto la sieropositività meno di sei mesi prima.

3. Il ruolo della prevenzione e delle terapie

La cultura della prevenzione stenta ancora decollare.

Tra le cause di questa situazione emergono la paura dello stigma e la mancanza di informazione. Molti evitano il test HIV per timore del giudizio sociale o per la convinzione errata che un risultato positivo comprometta la possibilità di condurre una vita normale​.

Per ridurre queste barriere, diverse associazioni come LILA e Plus Roma promuovono test gratuiti e iniziative di sensibilizzazione, anche in contesti non convenzionali come discoteche e centri comunitari​.

Nonostante le difficoltà comunque, i trattamenti antiretrovirali hanno migliorato la qualità di vita delle persone sieropositive.

Nel 2023, il tempo mediano per accedere alle cure dopo la diagnosi è stato ridotto a soli 4 giorni.

4. Conclusioni

La Giornata Mondiale contro l’AIDS ci ricorda che l’HIV è ancora una realtà, ma può essere prevenuto e gestito efficacemente attraverso diagnosi precoci, accesso alle cure e riduzione dello stigma. Campagne di sensibilizzazione e test accessibili sono fondamentali per invertire la tendenza e ridurre ulteriormente l’impatto dell’HIV/AIDS in Italia e nel mondo.

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